L’indagine ‘Canusium’ contro una banda di tombaroli attiva tra Campania, Puglia e Lazio andava avanti dal 2022 ed ha portato a 21 provvedimenti restrittivi.
Una vera e propria banda criminale, colpevole di scavi clandestini, ricettazione e vendita illegale di migliaia di reperti archeologici dal grande valore culturale ed economico: questa è stata la scoperta dell’indagine ‘Canusium’, condotta dal nucleo dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bari a partire dal 2022, in seguito all’individuazione di molteplici scavi clandestini tra Puglia e Campania.
Il lavoro dei militari dell’Arma ha portato, in questi giorni, a sviluppi particolarmente significativi: grazie ad un blitz che ha coinvolto circa 300 carabinieri di diverse squadre, sono stati individuati i membri della banda e sono stati recuperati i migliaia di reperti archeologici ottenuti clandestinamente dai tombaroli, grazie a diverse perquisizioni e sequestri.
Con un totale di 21 misure cautelari, il blitz dei carabinieri ha così fatto emergere un’organizzazione criminale molto ben strutturata, che divideva il lavoro tra tombaroli, ricettatori locali e trafficanti internazionali, i quali rivendevano gli oggetti di valore in tutto il mondo, tramite diverse Case d’asta.
I reperti rinvenuti nel blitz
Più di 3000 i reperti rinvenuti e sequestrati nel corso dell’operazione: tra questi, oltre a diversi materiali e documentazioni utili alla banda per lo scavo clandestino e il commercio illecito, tantissime monete di bronzo, argento e oro, brocche, statuette, piatti, bracciali, anelli, pesi da telaio, risalenti a diversi periodi storici, dal IV al I secolo a.C., ma tutti comunque parte del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese, e quindi, dotati di grandissimo valore.